Sarri traballò con due sconfitte in 15 giorni, per Pirlo all’andata il pari beffa dopo 5’ di recupero di una partita dominata, segnando la stagione: cambiati gli allenatori e l’atteggiamento tattico, non è più solo una questione tecnica ma anche di testa Andrea Pirlo deve sconfiggere un avversario in più, domani allo Stadium: la sindrome Lazio. Ed è normale che diventi una questione anche psicologica trovare l’avversaria che la Juve ha più sofferto nelle ultime due stagioni, numeri alla mano: due sconfitte e un pareggio, per percentuale di vittorie (una su quattro) e punti fatti (4 in quattro gare), è la squadra contro cui nel passato recente i bianconeri sono riusciti a esprimersi peggio. Un anno fa— La sindrome ha rischiato di diventare complesso la scorsa stagione, quando due sconfitte in due settimane a dicembre hanno fatto traballare Maurizio Sarri. Tra queste, il primo k.o. in campionato, 3-1 all’Olimpico dopo essere stati avanti 0-1, facendo salire il vantaggio dell’Inter da uno a due punti, ed erano tempi in cui gli scricchiolii erano questi. E quattordici giorni dopo il bis: nazione diversa (Arabia Saudita) e competizione diversa (Supercoppa), ma stesso avversario e stesso risultato (3-1) con la Lazio a prendersi…
Source